Archivio-Biblioteca Enrico Travaglini

per gli studi sociali e il libero pensiero

Una settimana rossa. Graphic novel

 

Nelle migliori librerie, dall'11 giugno 2014, in coedizione tra Archivio-Biblioteca Enrico Travaglini, Gwynplaine editore e Anarchici/che Valcesano, la graphic novel:


UNA SETTIMANA ROSSA

 

 

Copertina fumetto 7rossa

 

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Bruno, Iole e Sante, tre ragazzi di Ancona, lavoratori del porto, poveri e precari della città. Le vite costrette tra navi da scaricare e reti da rammendare. Errico Malatesta, rivoluzionario da sempre, nemico pubblico, è tornato in città dopo un lungo esilio. Ad un tratto, la quotidianità viene travolta dagli avvenimenti di quella che sarà ricordata come la “Settimana rossa” del giugno 1914. 

Un comizio antimilitarista, indetto da anarchici, socialisti e repubblicani si chiude nuovamente, dopo tante stragi, col piombo delle forze dell’ordine e tre corpi sul selciato. La reazione dei “sovversivi” questa volta è immediata. E determinata. La popolazione scende in strada, occupa le piazze, caccia via carabinieri e guardie costringendoli a trincerarsi nelle caserme. Lo sciopero è generale, i treni fermi, negozi e magazzini assaltati e il cibo redistribuito, le comunicazioni interrotte dai dimostranti che abbattono le linee telefoniche e telegrafiche.

I tre ragazzi non resistono al richiamo. La festa della rivoluzione è anche la loro. Finalmente la vita quotidiana scompare, sentono di aver preso il destino nelle proprie mani, convinti che sia giunta l’ora di sbarazzarsi in un sol colpo del re, dell’esercito, dei signori e anche dei preti. Che fare? La città di Ancona rimane per alcuni giorni come sospesa in una calma piena di tensione rivoluzionaria e di incertezza. Intanto, la rivolta è contagiosa e si propaga nel resto della provincia: Fabriano, Jesi, Senigallia e oltre; notizie di scontri e tafferugli provengono dalle principali città italiane, mentre in Romagna lo sciopero acquista il carattere di una insurrezione radicale e diffusa.

Ma la rivoluzione sociale, tanto attesa, non arriva: troppe le divisioni e le incertezze dei dirigenti, troppo forte la repressione e la minaccia dell’esercito. Ancona e il resto del paese tornano sotto lo stivale dei militari, la strada è spianata verso la prima guerra mondiale. I fumaioli delle navi, giù al porto, riprendono a sbuffare fumo nero, ma Bruno, Iole e Sante sono già altrove, la passione per la libertà attraverserà ancora la storia.

 

 

 

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