Biblioteca del Libero Pensiero
La Biblioteca del Libero Pensiero raccoglie testi rappresentativi delle diverse sfumature dell’anticlericalismo, da quello “sovversivo”, anarchico o socialista, a quello di matrice liberal-borghese.
I documenti presenti spaziano sulle variegate problematiche dell’analisi laicista, comprendono opere di riflessione filosofica, storica, sociologica sulla natura e gli effetti sociali delle religioni (con un buon numero di opere dedicate alla persecuzione religiosa), ma sono presenti anche testi di narrativa, di teatro, di satira, e perfino libri “sacri” o di propaganda clericale significativi per la discussione di alcune tematiche.
Nella Biblioteca del Libero Pensiero i documenti sono accorpati esclusivamente in base al contenuto, senza distinzione di formato o supporto, per cui libri, opuscoli e materiali multimediali figurano collocati insieme a scaffale.
Soffermandosi per una breve carrellata, certamente non esaustiva, sul patrimonio posseduto, si può riscontrare la presenza di diverse collane editoriali che hanno fatto la storia della pubblicistica laica, anticlericale e di critica alla Chiesa cattolica, a partire a cavallo tra Otto e Novecento dai “Medaglioni dei Liberi Pensatori” e dalla “Biblioteca Minima” della Società editoriale milanese (testi di Enrico Bossi – Milesbo, Cesare Enrico Aroldi e altri), o da quanto stampato dalla casa editrice Podrecca e Galantara nelle serie “I martiri del Libero pensiero” (opere su Galilei, Bruno, Pietro Carnesecchi, Arnaldo da Brescia etc.) e “Opuscoli di propaganda anticlericale”. Ci sono, inoltre: la “Biblioteca anticlericale e antireligiosa” fondata dagli anarchici bolognesi de La Controcorrente; “I classici del libero pensiero” dell’editoriale Galilei; numerose pubblicazioni delle edizioni Avanti!; i testi di letteratura popolare anticattolica pubblicati a fascicoli da Nerbini di Firenze; una significativa raccolta delle edizioni Cultura Moderna di Mendrisio, che propongono autori come Adolf von Harnack, Henry Charles Lea, Ugo Janni e Raffaele Ottolenghi; i volumi editi da Giuseppe Monanni a Milano e la “Piccola Biblioteca di Scienze moderne” dei Fratelli Bocca. Un’altra discreta scelta di opere risale invece al secondo dopoguerra, tra queste la serie di opuscoli “Il pensiero anticlericale” de La Rivolta di Roma, le pubblicazioni della Libreria internazionale di avanguardia di Mammolo Zamboni, la collana “Stato e Chiesa” diretta da Ernesto Rossi per Parenti di Firenze, senza dimenticare il vasto catalogo delle pluridecennali edizioni La Fiaccola di Ragusa.
Consistenti nuclei di opere riguardano poi tre personaggi simbolo delle battaglie anticlericali: Giordano Bruno, Galileo Galilei e Francisco Ferrer, mentre tra i testi di una certa rarità si incontrano gli opuscoli prodotti a cavallo tra Otto e Novecento da diverse sezioni dell’Associazione nazionale del Libero pensiero (ad esempio lo Statuto della sezione di Padova del 1913, il resoconto ufficiale del congresso di Roma del 1904 e altri).
Sono presenti, inoltre, numeri unici e fascicoli di pubblicazioni periodiche pubblicati a partire da metà Ottocento, come ad esempio «Il libero pensiero: giornale dei razionalisti» (Milano, 1866-1876), «Il libero pensiero internazionale» (Bergamo, 1902-1907) o, sul piano locale, «Il Baleno» a cura del Circolo anticlericale di Urbino (n.u., 1891), «La sferza razionalista» (n.u., 1906) e «La scure» (n.u., 1909) di Fossombrone. Tra le riviste in corso di pubblicazione che regolarmente arrivano all’istituto si segnalano «Liberamente», «Laicità» di Torino, le francesi «Le libre penseur» e «La Raison», l’indiana «Atheist» e altre.