Archivio-Biblioteca Enrico Travaglini

per gli studi sociali e il libero pensiero

LORENZETTI, LORENZO

 

Nasce a Mercato Saraceno (FO) il 26 ottobre 1882. Frequenta le scuole elementari e si forma poi una cultura da autodidatta leggendo giornali e libri socialisti. Aderisce in giovane età al socialismo diventando segretario della locale sezione del psi e della Cooperativa braccianti, senza però ricoprire cariche pubbliche. Esplica un’intensa propaganda nella classe operaia e tra i lavoratori della terra. È segretario della lega braccianti di Montecastello, in stretta collaborazione con la cdl di Cesena. Partecipa al Congresso nazionale socialista di Reggio Emilia del 1912 e quello di Forlì del 1914; è delegato a rappresentare la locale sezione al Congresso nazionale di Roma, mentre nel Congresso provinciale di Forlì del 1915 è nominato membro del comitato direttivo. È condannato nel 1906 per oltraggio ai carabinieri, mentre nel 1913 per grida sediziose durante una manifestazione antimilitarista. Nel 1916 viene richiamato alle armi e assegnato a un deposito di fanteria di stanza a Mantova.

La sua collaborazione con la cdl provinciale di Pesaro inizia nel 1914, quando partecipa ad alcuni comizi sindacali. Con lo scoppio della guerra, lo scioglimento di molte leghe e la partenza del segretario, Domenico Ricci, la camera del lavoro arresta la propria attività. Il Partito socialista cerca di sviluppare la sua azione economica unendo l’attività sindacale con lo sviluppo del movimento cooperativistico. Il 23 luglio 1916 viene dato avvio alla costituzione di un Consorzio interprovinciale fra cooperative di lavoro della provincia di Pesaro e Forlì. Il Consorzio viene formalmente costituito il 10 giugno 1917: L. partecipa al sodalizio, diventandone addirittura segretario. Comincia così a viaggiare per la provincia di Pesaro per offrire consulenza alle cooperative locali, tenere conferenze e riunioni, organizzare e promuovere la nascita di nuove società.

Nel giugno del 1918 è nuovamente chiamato alle armi, prima a Rimini e poi a Bologna. All’inizio del 1919 viene inviato in licenza illimitata e torna a risiedere a Pesaro. Gli viene affidato il ruolo di segretario generale della cdl, rimasto vacante; L. conserva comunque gli incarichi presso il Consorzio delle cooperative. Il 2 febbraio 1919 viene convocato un Congresso delle organizzazioni economiche (leghe e cooperative) della provincia per discutere del problema della disoccupazione e si forma una commissione apposita, presieduta dallo stesso L., che avvia una serie di incontri con prefettura, enti locali e rappresentanti dei datori di lavoro. Il 30 marzo 1919, a nome della commissione provinciale operaia, egli presiede, insieme al repubblicano Mimo Franca, una riunione per discutere intorno a una vertenza con la ditta Montecatini e alla creazione di un’Unione operaia metallurgica. Nel maggio 1919, con il tentativo di dar vita ad una camera sindacalista del lavoro a Urbino, si aprono profondi contrasti fra la componente socialista e quella repubblicana del movimento dei lavoratori. nel maggio 1919, mentre è in visita a leghe e cooperative della zona di Urbino, L. afferma il primato del psi e della cgdl, negando ai partiti che hanno sostenuto la guerra la rappresentanza degli interessi operai. Lo stesso L., al Congresso provinciale socialista di Fossombrone del 25 maggio 1919, relaziona sull’organizzazione economica e raccomanda la ricostituzione immediata della cdl provinciale. È quindi nominato membro del comitato provinciale di propaganda, cui viene assegnato il compito di organizzare un convegno per la rifondazione della camera del lavoro.

Il 26 maggio 1919, a Pesaro, presso la Cooperativa di Borgo Andrea Costa, si svolge una riunione tra tutte le componenti del mondo del lavoro. Sono presenti, fra gli altri, Cerni, Fabbri e Franca per i repubblicani, Tombesi per i riformisti, L. per le organizzazioni economiche, Morini per il Partito socialista. L’incontro ha come scopo di cementare l’unità proletaria contro il caroviveri, ma l’avv. Morini comunica che è già stato organizzato, dai socialisti e dagli anarchici, un comizio cittadino per il giorno 30 a Pesaro. Il comizio vede una grande partecipazione popolare. Il 6 luglio si tiene una riunione, a cui partecipano una cinquantina di organizzazioni di tutta la provincia (esclusa la zona di Fano, rappresentata dalla sola Cooperativa braccianti), nel corso della quale è proclamata la ricostruzione della cdl provinciale e viene nominato un comitato esecutivo composto da L., Enrico Coli, Giulio Gennai, Augusto Mancini, Luigi Pandolci ed Ettore Serfilippi. Del 12 luglio invece è l’annuncio della costituzione a Pesaro della camera sindacale del lavoro, aderente all’uidl.

Nelle settimane seguenti L. partecipa ad alcuni comizi nella provincia, mentre il clima sindacale e politico si accende. Nei mesi di agosto e settembre si intensificano le polemiche tra i socialisti (ovvero, la cdl provinciale) e i repubblicani (cioè la camera sindacale del lavoro). Nell’ottobre del 1919 L. concorre per il posto di direttore dell’Ufficio del lavoro e i repubblicani denunciano pressioni di parte socialista in suo favore. Nonostante con la vertiginosa crescita di adesioni, la cdl lamenta presto seri problemi finanziari. Forse per questo motivo, in quello stesso mese, L. avverte il dovere di indirizzare una lettera pubblica alle cooperative per chiarire che egli è commissario provinciale della cooperazione della provincia di Pesaro-Urbino e viene retribuito dagli uffici dai quali è stato nominato (l’Ufficio per le cooperative di consumo ed enti autonomi, l’Ispettorato del credito dell’Istituto nazionale del credito per la cooperazione e il Consorzio per gli uffici di ispezione). Oltre al suo impegno nel mondo della cooperazione e del sindacato, L. si mostra attivo anche nel psi: il consiglio della Federazione provinciale socialista (Fano, 15 dicembre 1920) lo nomina, infatti, membro del consiglio socialista nazionale.

Il 22 gennaio 1920 al comizio unitario di Pesaro contro la disoccupazione e il carovita parla in rappresentanza della cdl (con Filippini), mentre Sante Barbaresi interviene per i socialisti, Mario Razzini per la camera sindacale e Giobbe Sanchini per gli anarchici. Il 25 gennaio 1920 relaziona al Congresso provinciale socialista sul movimento economico (la cdl conta in questo momento circa seimila aderenti; il Consorzio raccoglie ventuno cooperative di lavoro con 942 iscritti e quaranta cooperative di consumo con ottomila soci) e presenta una mozione sulle prospettive di sviluppo del movimento proletario nella zona. Il 1° aprile 1920 Bruno Buozzi assume l’incarico di segretario propagandista della cdl provinciale: L. continua tuttavia la sua collaborazione con il sindacato e il 29 aprile, al Congresso camerale, tiene la relazione morale e finanziaria. Nell’occasione viene nominata una nuova commissione esecutiva (Luigi Pandolfi, contadino; Adolfo Gurini, falegname; Guerrino Marchionni, muratore; Umberto Rossi, metallurgico; Astorre Furlani, contadino; Augusto Foschi, fornaciaio; Giovanni Federici, contadino; Francesco Ambrogiani, contadino; Basilio Volpini, contadino; Raimondo Santolini, contadino; Aristodemo Filippetti. Sindaci revisori: L., Giuseppe Filippini, Domenico Gasparini).

Un nuovo Congresso straordinario della cdl di Pesaro si svolge il 22 agosto 1920 per approfondire la delicata fase di crescita che sta affrontando il movimento, segnata da episodi significativi come la creazione di una camera del lavoro indipendente di Urbino. L. coglie l’occasione per annunciare il nuovo incarico che lo attende: il 2 settembre 1920 si trasferirà a Forlì per diventare segretario di quella cdl. Torna a Pesaro nel maggio 1921, continuando a sostenere la partecipazione alle elezioni, ma nello stesso tempo predicando la preparazione alla rivoluzione: entra così in contrasto con i dirigenti del psi cittadino, contrari alle posizioni massimaliste che nei mesi precedenti avevano portato alla scissione di Livorno. Fa ritorno a Mercato Saraceno, trovando impiego nella locale cooperativa. Nel 1925 è segretario del Sindacato nazionale fascista del suo comune, dove muore il 22 marzo 1926. [Federico Sora]

 

Fonti: Acs, Cpc, ad nomen.

 

Bibliografia: riferimenti su L.: F. Del Pozzo, Partiti ed elezioni nel 1919-1921,in Pesaro contro il fascismo (1919-1944), Argalia, Urbino 1972

Submit to FacebookSubmit to Google BookmarksSubmit to TechnoratiSubmit to TwitterSubmit to LinkedIn